giovedì 16 maggio 2013

savasana come genere di ragazza: il ritorno.



i palmi delle mie mani toccano il pavimento mentre fisso un punto del soffitto.
il mio corpo è morto.
savasana come genere di ragazza.
sono morto è quella sotto di me non è una pozza di sangue, ma di sudore.
sì sudore perchè sono ad una lezione di bikram yoga e questi sono i primi due minuti dopo un intenso sforzo che il mio corpo è cadavere.
savasana è la posizione del corpo morto, un'intensa posizione di rilassamento in cui la concentrazione sta nell'abbandonarsi al nulla più assoluto.
bikram yoga , è una pratica yoga che si svolge all'interno di una stanza riscaldata intorno ai quaranta gradi.
è una pratica impegnativa, che richiede molta pazienza e una grossa dose di buona volontà.
oggi è il primo giorno che in savasana non penso a quanto sto a pezzi, a quanto ho sudato, ai miei piedi bagnati che non vorrei dessero fastidio al vicino di tappeto.
oggi è il primo giorno che che sono io vivo all'interno del mio corpo morto.
i brividi mi percorrono da dietro il collo fino a tutte la guance, non un movimento niente, vorrei chiudere gli occhi e scivolare all'indietro attraverso quella discesa immaginaria che il pavimento sta formando mentre le gambe si sollevano in assenza di gravità.
giuro non ho preso lsd prima di venire qui.
non mi sono fatto una bomba, e a pranzo ho mangiato un'insalata al tonno.
torno a casa comminando sul cotone, e non mi sono fatto una botta di ketamina.
oggi è il primo giorno in cui penso che posso ancora sognare, posso ancora fare tanto, posso non sentirmi più schiacciato da questo senso di arrendevolezza nei confronti della mia vita.
perchè si di questo si tratta.
si dice che grandi personalità debbano necessariamente attraversare periodi di squilibrio totale, e di squilibrio si tratta quando guardo con invidia la collega che felice parla di voler aprire una trattoria con la sua famiglia e vivere per sempre felici e contenti.
di squilibrio si tratta quando passo tre mesi chiuso in casa ad interloquire con focacce farcite e maritozzi alla panna.
di squilibrio si tratta quando mi sveglio e dico cazzo sono ancora qui, gli alieni non mi hanno rapito.
il sentirmi intrappolato dentro quella brutta sensazione di sentirmi troppo grande per sognare e troppo giovane per accettare uno stipendio , un fine mese, le vacanze organizzate, un affitto, le bollette, il devo restare qui perchè ormai è così che deve andare.
no.
torno a casa con una sorta di ghigno sotto i baffi.
anzi non torno a casa, vado dal parrucchiere, cambio taglio.
vado a comprarmi del sushi e lo mangio seduto a terra nella piazzetta di monti col sole che mi bacia la fronte.
vado a comprarmi dei vestiti usati come se avessi quindici anni e spendo come se non ci fosse domani.
i nostri pensieri contano enormemente nel sistema di energie che fa in modo che le cose accadano.
oggi è stato lo yoga.
domani sarà una risata, dopodomani chissà cos'altro.
torno a scrivere sul mio blog i miei pensieri, la mia vita.
sono stato risputato dal buco nero in cui ero caduto, e non importa se ci cadrò un'altra volta, perchè capiterà ancora e ancora innumerovoli volte.
l'importante sarà sempre uscirne fuori,  ma sempre un passo più in là, sempre un passo più vicino a dove potrò reggermi per non scivolare più.
mi faccio un centrifugato di verdure.
i prossimi due giorni non lavoro.
e me ne vado a londra.
oggi dò un permesso al mio fegato.
domani avrà molto da lavorare.


http://www.bikramyogaroma.it/
http://www.bikramyoga.com/


2 commenti: